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chiesetta rossa di pomelasca

Alla scoperta della Chiesetta Rossa di Pomelasca

L’avventura di oggi ci porta ad Inverigo, un piccolo paesino della Brianza Comasca sviluppatosi nel tempo attorno ai possedimenti terrieri degli antichi signori delle diverse frazioni del comune. E’ noto come il “balcone della Brianza”. La sua storia ha origini molto lontane risalenti all’antico feudo di Mariano che comprendeva diversi comuni circostanti. Passando dalle mani dei Visconti prima e degli Sforza poi, Inverigo e tutto il feudo nel 1538 divennero proprietà del Conte Giovanni Giussani. Solamente dopo pochi anni però il giovane discendente cedette tutta la località al Conte Marliani Ercole. Rimase così a questa famiglia fino al 1683, quando il feudo della Pieve passò al marchese questore Flaminio Crivelli. Ed è proprio questa famiglia di patrizi milanesi una delle principali protagoniste della storia del paese, i cui possedimenti divennero i più vasti del territorio.

La nostra gita inizia dalla stazione ferroviaria di Inverigo. Uscendo proseguiamo tenendo la destra lungo Via XXV Aprile fino ad incontrare davanti a noi la splendida Chiesa di Sant’Ambrogio. Fu costruita nel 1681 sull’antica area parrocchiale che mal si conciliava con il continuo accrescersi della popolazione inverighese. Successivamente, nel 1931 il parroco Don A. Pozzoli la volle ulteriormente ampliare e abbellire.

Chiesa di Sant’Ambrogio.

Tornando sui nostri passi proseguiamo, tenendo la destra, lungo Via IV Novembre. Una volta oltrepassati un fiorista a sinistra e il cimitero a destra, ci troveremo davanti all’affascinante Viale dei Cipressi. Conosciuto con il nome dialettale di stradùn in pee (stradone in piedi), il Viale è stato realizzato nel settembre del 1664 per collegare Villa Crivelli, che domina sull’altura collinare, con il Santuario di Santa Maria della Noce nella suggestiva piazza del Mercato.

Primo tratto del Viale dei Cipressi.
Tratto finale del Viale dei Cipressi.

Una volta arrivati in cima al viale raggiungiamo Villa Crivelli, detta anche Il Castello. Questa era la residenza dell’omonima famiglia e in tempi più antichi rappresentava il castrum a difesa del borgo. I Crivelli riadattarono gli edifici adiacenti al castello ad abitazione signorile trasformando il castrum in carcere e abitazione delle guardie. Inoltre, portarono la sede della pretura presso il castro pretorio, edificio tardo-gotico collegato alla costruzione.

Villa Crivelli in cima al Viale dei Cipressi.

Costeggiando la Villa si può notare quello che rimane del castello. Le carceri con la loro torre di guardia (garitta) sono connesse al castro pretorio da un ponticello che attraversava la pubblica via.

La garitta (ricoperta dalla vegetazione) e il ponticello che porta al castro pretorio.
Castro pretorio, tribunale che amministrava la giustizia per reati civili e penali non gravi.
Le prigioni a sinistra e in fondo il castro pretorio.

Proseguendo giù per la Via privata Crivelli si ritorna alla Chiesa di Sant’Ambrogio. Per continuare la nostra escursione ripercorriamo in discesa il Viale raggiungendo così la “Piazza Mercato”, dove un tempo si svolgeva il mercato dei bozzoli di bachi da seta.

Ingresso della Piazza Mercato.

In posizione centrale alla piazza sorge il magnifico Santuario di Santa Maria della Noce. E’ stato edificato nel luogo preciso in cui, nell’anno 1501, la Beata Vergine Maria apparve tra i rami di un noce a due bambini smarritisi nel bosco in cerca di legna. A loro donò due pani e indicò la strada del ritorno. Nel punto in cui sorgeva l’albero ebbe inizio la costruzione del Santuario. Piccola curiosità: questo luogo è una delle tappe del Cammino di Sant’Agostino, pellegrinaggio mariano volto a collegare 50 Santuari lombardi.

Santuario di Santa Maria della Noce.
Luogo dell’Apparizione che raffigura la Madonna del Latte.
Interno della Piazza Mercato.

Uscendo dalla Piazza Mercato giriamo a sinistra e proseguiamo lungo Via Trento. La strada poi curva verso destra addentrandosi in un tranquillo paesaggio di campagna che inizia ad evocare tutta la bellezza della nostra prossima meta: la Chiesetta Rossa di Pomelasca. Al termine della via continuiamo a camminare dritti lungo Via Alberto da Giussano: siamo ufficialmente nella Tenuta della famiglia Sormani in località Pomelasca. Il verde viale alberato ci condurrà fino ad un passaggio a livello e, una volta oltrepassato, saremo come catapultati indietro nel tempo. Davanti a noi si apre un’immenso paesaggio collinare e l’atmosfera di pace che si respira è davvero unica. La Chiesetta è proprio lì ad attenderci all’orizzonte.

Chiesetta Rossa di Pomelasca
Chiesetta Rossa nella tenuta di Pomelasca.

Questa magnifica chiesa fu costruita nel 1952 in stile romanico usando il cotto lombardo, i caratteristici mattoni rossi. Purtroppo non è visitabile all’ interno: lì ora riposano i membri della famiglia Sormani. L’immenso parco della tenuta insieme ai sentieri nel bosco sono liberamente percorribili. Curiosità: la campana del campanile fu fusa a Como nel 1330, proviene dal monastero di San Genesio dove suonò il 13 agosto 1648 quando Paolo Giuseppe Sormani divenne proprietario del feudo di Missaglia.

Chiesetta Rossa di Pomelasca
Vista frontale della Chiesetta.
Sentieri della tenuta.

Non lontano dalla Chiesetta Rossa possiamo ammirare Villa Sormani, antica residenza nobiliare in stile neoclassico con un bellissimo giardino all’inglese che comprende moltissime essenze rare. La proprietà si compone anche di due cascine laterali: Cascina Fulvia e Cascina Teresa.

Villa Sormani.
Una delle due cascine adiacenti Villa Sormani.

Una volta terminata la nostra passeggiata possiamo rilassarci nella natura o rifocillarci facendo un bel pic-nic al sole ma se non volete rinunciare ad un pranzetto rustico vi consigliamo il Bar C.R.e.P in Via Trento oppure la Trattoria Noè adiacente la Chiesa di Sant’Ambrogio.

Infine, godetevi questo fantastico video di Viaggi Natura e Turismo per una piccola anticipazione della vostra visita!!! Buona gita e buon divertimento!!!

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  1. Silvana

    Bravissimiiii 👍👍👍👏👏👏

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